Report incontro 25 ottobre 2022
sono presenti Ottavio, Mark, Libera, Ezio, Elena, Maria Vittoria, Anna, Eleonora, Cinzia, Bruno, Maria, Carlo, Vittorio
In questa serata così partecipata la poesia ha espresso le malinconie legate agli amori perduti che ci “rendono spaventosamente più poveri”(Bruno), e inseguiamo con nostalgia un “vorrei…”(Anna); alla vita che “nonostante tutto…”(Eleonora) va avanti e quando ti chiedono “come stai?” (Vittorio) rispondiamo mentendo; e“tolte le parole” troviamo “l’amore” (Cinzia); e spesso non abbiamo il coraggio di dimostrare i nostri sentimenti, ma ne parliamo con altri oppure un epitaffio su una tomba (Bruno); oppure “Vestiti di nulla ci accoglie amoroso un mare…tenero i tuoi occhi accarezzo”. Attraverso le parole poetiche cerchiamo una purificazione “in riva al fiume” in un’acqua che continuamente scorre trascinando un “fiume di pensieri” (Elena); oppure “malinconici usei neri…nell’odor del mar urla il silenzio” (Ezio). La Parola poetica entra nei meandri della memoria: “Ombre senza ombra…liberi di morte” (Ottavio); sentirsi “partigiani del dialogo…tra parole fluttuanti (Mark), nell’emozione dell’incontro poetico “…parole “che volano come fiocchi di neve”; e”…pensieri fugaci nei meandri dei miei sogni…guarderò questa vita con occhi dolci” (Elena); e “lo specchio” riflette la tua immagine “…non puoi guardare il falso” (Eleonora); i ricordi d’infanzia rivissuti attraverso quadretti bucolici (Anna), o quando “in incerta primavera, tra poveri fiori sbocciati tra le rovine” in classi numerose si conosceva il valore del quaderno e del pennino. Ci sono i sogni ad occhi aperti in “un bus affollato pieno di giovinezza”(Maria Vittoria). Carlo esalta la città di Napoli con colori poetici dopo essersi “fatto infarinare da Pulcinella”. La Poesia di Libera aggiunge e ricerca sempre parole che si rincorrono nel ritmo dell’associazione: “diversità del nostro cuore…tra bellezza e delicatezza” – “Fino alla voce felice nella semplice normalità”.
Infine la donna che scrive “di non riuscire a cantare i miei vecchi fantasmi”( da IN PUNTA DI PIEDI – prodotto dal Centro di Igiene mentale) e Maria Vittoria che da sarta divide le donne tra abiti della festa e abiti di tutti i giorni e a vorrebbe che l’8 marzo tutte le donne fossero abiti della festa, e forse più delle altre per la loro fatica quotidiana silenziosa dovrebbero indossare sempre l’abito della festa.
Anna Piccioni