Elena Giacomin ha portato un dono: la parola “home” in lettere di legno, Ha così voluto mettere la nostra attenzione sul tema che ci sta accompagnando quest’anno attraverso Il Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino e ci accompagnerà nella Festa della Poesia e della Letteratura del prossimo marzo 2018,

Iryna, giovane bionda poetessa, nuova fra noi, si è commossa, tanto da non riuscire a leggere i versi. Come d’incanto le  poesie lette dai presenti hanno trovato un’eco nel pensiero della “casa/home” con tante sfumature, fino alla lettura (bilingue) di un meraviglioso testo di Emily Dickinson, come sempre tradotto da Mark Veznaver che lo ha proposto anche in lingua originale.

I dwell in Possibility – Dimoro nella Possibilità

I dwell in Possibility –
A fairer House than Prose –
More numerous of Windows –
Superior – for Doors –

Of Chambers as the Cedars –
Impregnable of eye –
And for an everlasting Roof –
The Gambrels of the Sky –

 Of Visitors – the fairest –
For Occupation – this –
The spreading wide my narrow hands
To gather Paradise –

 

(Versione di Nicoletta Cinotti)

Dimoro nella Possibilità –
Una Casa più bella della Prosa –
Più ricca di finestre –
Superiore – quanto a porte –

Con Camere come Cedri –
Inespugnabili dall’occhio –
E per Tetto Perenne
Le Volte del Cielo –

Come Ospiti – i più belli –
Quanto all’Occupazione – questa –
L’ampio dispiegarsi di esigue mani
Per raccogliere il Paradiso.

 

(Versione di Mark Veznaver)

Abito la Possibilità –
Una Casa più bella della Prosa –
Più numerose le sue Finestre –
Superiore per Porte – 

Camere come Cedri –
Inscrutabili all’occhio –
E per un Tetto eterno –
Le porte del Firmamento –

Come Ospiti – i più belli –
L’Occupazione – questa –
Distese aprire le mie strette mani
Per cogliere il Paradiso –