Una bella serata con tante voci diverse, progetti e speranze. Grazie a Livio Gec per le belle fotografie e a tutti per l’entusiasmo

Qui sotto la poesia di Hari Bertoja:

Guardo dentro alla sfera del mondo
dove il mare non ha orizzonte
e la terra sale fino a me
Mi vedi specchiandoti al fiume
vivere al contrario della superficie
con gli occhi alzati verso il nucleo
che ci fa ruotare
e sai che non esisto
se non nel riflesso di un illusione.
e ilSonetto di Suor Juana Inés de la Cruz

proposto e tradotto da Mark Veznaver

Quando, mio ben, stasera ti parlavo,
Poiché nel volto e gli atti tuoi vedevo
Che con parole non ti convincevo,
Che mi vedessi il cuor desideravo.

E Amor, che ogni mio sforzo sosteneva
Vinse ciò che impossibile sembrava,
Perché nel pianto che il dolor versava
In gocce il cuore sfatto si scioglieva.

Basti ormai ogni rigore, mio ben, basti,
Dubbi non ti tormentin più tiranni,
Né vil sospetto tua virtù contrasti

Con ombre sciocche, con indizi vani,
Tu che in liquido umor vedi e toccasti
Il mio cuor sfatto dentro alle tue mani.