Report 16 aprile 2024-04-20

Un’ inaspettata serata invernale si porta via la primavera e l’incontro del martedì del 16 aprile dimezza i partecipanti.

Ma questo non significa una perdita, anzi cresce d’intimità e la propensione ad aprirsi, ad entrare con i versi gli uni negli altri portando alla luce risvolti inediti di ognuno di noi.

Incomincia Mark con una poesia in inglese da lui tradotta in italiano, letta con la sua usuale mimica teatrale che rende il testo ancor più interessante da assaporare .

Segue Maria che si piega dolcemente su una poesia di Gabriella (Un grande albero), pubblicata nella silloge “Scendevamo giù pr la collina” che lei fa completamente sua.

Poi Bruno, con quel suo “raccontare a memoria” i pezzi poetico-teatrali che ci incanta.”Dove il tempo non conta”  è il titolo più che appropriato tenendo conto del contenuto.

Con Carlo raggiungiamo il cielo:”Divino sguardo”, una poesia piena di fede, che con i suoi versi equilibrati e sinceri ci porta a condividere il suo sentire di uomo e poeta.

Libera si libera di ogni laccio e spadroneggia con i suoi versi che neanche lei riesce a leggere ma che indovina sempre e comunque il senso della sua sofferta scrittura.

Ed infine Ottavio con una sua “poesia giovanile” La voce tua calda”, una poesia d’amore piena di sofferenza per un amore non corrisposto.

Poi altre poesie e altre ancora che ci riscaldano prima di scendere e incontrare una sera invernale a primavera.

Ottavio Gruber